I minori e gli e-sports, un binomio che può portare vantaggi e svantaggi.

Questo è un aspetto rilevante considerando la fascia d’età che principalmente coinvolge i gamer.

Il D.D.L. n. 2624, in Italia, sancisce, quali sono le regole da seguire nel caso in cui il gamer sia un minorenne; per cui, in questo caso, il giocatore, “dall’età di 16 anni, previo consenso dei genitori o di chi esercita la potestà genitoriale, è possibile svolgere attività e-sportiva a condizione che la salute, la sicurezza e la moralità dei giocatori siano pienamente garantite e che la suddetta attività non incida negativamente sulla loro educazione e sulla loro formazione. La legislazione nazionale o la Federazione italiana degli sport virtuali, dopo aver consultato le organizzazioni delle squadre e-sportive e dei giocatori, se esistono, può ridurre la soglia di cui al comma 1 all’età di 14 anni, prevedendo particolari cautele per garantire che l’attività e-sportiva non incida negativamente sull’assolvimento degli obblighi scolastici e sull’educazione e formazione dei giocatori. I contratti di prestazione e-sportiva dei giocatori minorenni sono sottoscritti dai genitori o da chi esercita la potestà genitoriale. In ogni caso, i giocatori minorenni non possono essere adibiti a discipline e-sportive che presentino una classificazione Pan European Game Information (PEGI) incompatibile con la loro età”, inoltre, per coloro che intendano proseguire gli studi o conseguire una qualifica professionale, la società, compatibilmente con le esigenze dell’attività sportiva agonistica, ha l’obbligo di agevolare la frequenza ai corsi e la preparazione dei player ai relativi esami.

Per la tutela dei minorenni, in Germania non esiste una normativa specifica sulla partecipazione dei minorenni ai tornei di e-sports, ma le leggi generali sulla protezione dei giovani devono essere osservate se i minori (persone di età inferiore ai 18 anni) partecipano a un torneo di e-sports – come giocatori o come spettatori dell’evento. Nel caso in cui sia necessario stipulare un contratto o un accordo per partecipare al torneo di e-sports, si deve tenere conto del fatto che la capacità di contrattare secondo la legge tedesca si ottiene all’età di 18 anni. In caso di persone di età inferiore a tale età, i genitori devono essere d’accordo. A seconda delle circostanze specifiche, l’ingaggio di un giocatore minorenne può anche essere considerato un’occupazione che potrebbe richiedere un permesso di lavoro speciale ai sensi della legge tedesca sulla protezione del lavoro giovanile.

In Francia, il legislatore precisa che la partecipazione di un minorenne a concorsi di videogiochi può essere autorizzata a condizioni definitive con decreto del Consiglio di Stato; è subordinato all’ottenimento dell’autorizzazione del legale rappresentante del minorenne il quale è informato della posta in gioco finanziaria della competizione e dei giochi utilizzati come supporto per la stessa; le informazioni comprendono in particolare il riferimento alla segnaletica prevista dall’Art. 32 della Legge n. 98-468 del 17 giugno 1998 relativa alla prevenzione e repressione dei reati sessuali nonché alla tutela dei minori.

L’AEVI, associazione nazionale dei videogiochi e degli e-sports spagnol, ha stabilito i casi in cui un minorenne può sottoscrivere un contratto o partecipare a una competizione di videogiochi, all’Art. 22, così, la capacità di contrattare e quindi di partecipare a tornei di e-sports si ottiene al compimento di anni diciotto di età. Nel caso di individui di età inferiore, la capacità di contrattare è concessa ai genitori o ad altre persone con responsabilità genitoriale, tranne nei casi in cui si tratta di giocatori professionisti, i quali sono legati da un rapporto di lavoro e l’età minima per partecipare ai tornei è di 16 anni. se i genitori sono d’accordo; o giocatori non professionisti, per cui, per i soggetti di età inferiore, la capacità di contrattare è concessa ai genitori o ad altre persone con responsabilità genitoriale. È generalmente accettato che i minori 14 anni hanno la capacità contrattuale e quindi possono partecipare a tornei di e-Sport non professionali.

Per quanto riguarda i minorenni nel Regno Unito, le leggi sulle licenze e sul gioco d’azzardo, nonché le limitazioni legali generali sulla contrattazione con i minori e sulla tutela, possono richiedere che la partecipazione ai tornei di e-sports sia vietata. L’autorità britannica per la protezione dei dati, l’ICO, ha emanato nuovi requisiti per i servizi online rivolti ai bambini.

La patria dei videogiochi, riconosciuta a livello mondiale, da sempre, è il Giappone e, per quanto riguarda i minori, nel paese, la capacità di contrattare da soli e quindi di partecipare a tornei di e-sports secondo il diritto civile si ottiene all’età di 20 anni. Nel caso di individui di età inferiore, la capacità di contrattare per i minori è concessa ai genitori o ad altre persone con responsabilità genitoriale; inoltre, se i tornei di e-sports rientrano tra le “attività di intrattenimento” definite nella Legge sul controllo e il miglioramento delle attività di intrattenimento (la “Legge sulle attività di intrattenimento”), ai minori non è consentito l’accesso alla sede del torneo nelle ore notturne e i dettagli di tale regolamentazione sono stabiliti dalle normative di ciascuna prefettura.

Ad esempio, a Tokyo, i minori di 16 anni non possono entrare in una sede di un torneo dopo le 22:00; infatti, in questo caso, vi potranno accedere solo se accompagnati dai genitori o da altre persone che esercitano la responsabilità genitoriale.

Dal 2021, in Cina, uno dei più grandi mercati mondiali, quasi un terzo dei ricavi degli e-Sport mondiali, e di conseguenza il più grande mercato commerciale di e-sports del mondo, sono state emanate rigorose restrizioni, che limitano l’uso da parte dei minori all’utilizzo al massimo per 3 ore alla settimana e solo nei week-end e nei festivi, tassativamente tra le 20 e le 21. Le restrizioni sono state varate dal National Press and Publication Administration (NPPA), supportato dal governo cinese che ha attuato una serie di strategie volte a migliorare il benessere delle persone.

Altro divieto riguarda la presenza all’interno dei videogiochi dei contenuti Yaoi, cioè personaggi maschili con tratti nel comportamento e nell’aspetto femminili; secondo il governo cinese, questo tipo di contenuti rappresentano dei valori sbagliati e quindi da non promuovere, specialmente con riguardo ad un pubblico di adolescenti. Questi divieti dovrebbero riguardare solo i giochi online di nuova uscita, con sanzioni pecuniarie e sospensione della pubblicazione nel caso non vengano rispettati.

Sempre per tutelare i minorenni, nel 2006, l’Associazione sportiva cinese ha pubblicato un provvedimento per l’amministrazione delle competizioni nazionali di e-sports. Il provvedimento prevede che i giocatori devono avere almeno 18 anni.

Tuttavia, nei tornei di e-sports che si sono svolti negli ultimi anni (comprese le competizioni organizzate da enti governativi), i minori sono generalmente autorizzati a partecipare ai tornei, purché abbiano ottenuto il consenso dei genitori o dei tutori legittimi. o di chi ne fa le veci.

Negli Stati Uniti d’America, altra grande nazione in materia di e-sports, per quanto riguarda gli eventuali contratti stipulati con i minori, in molti casi, i giovani vengono reclutati nelle squadre di e-sports, il che implica requisiti di istruzione che sono regolamentati a livello statale. Se la squadra di e-sports si prende cura del giovane atleta, si assume anche questi obblighi educativi. Un altro aspetto da tenere in considerazione è se un contratto con un minore sia applicabile. In genere si ritiene che le persone di età inferiore ai 18 anni (o, in alcuni Stati, ai 19) sono minori che hanno il diritto di disconoscere i propri impegni contrattuali, con alcune eccezioni, il che comporta che molti contratti, compresi i contratti di servizi con minori nel settore degli sport, sono annullabili su scelta unilaterale del minore; di conseguenza, una squadra o un’organizzazione di e-sports che si assicura le prestazioni di un giocatore minorenne potrebbe in molti casi perdere quel giocatore con poche possibilità di ricorso se il gamer dovesse semplicemente disconoscere il proprio contratto di giocatore.

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